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Pierre Bastien "Quiet Motors"

  • il cinema del carbone (Mantua - mappa)
Il 2 marzo alle ore 21.00 al Cinema del Carbone (Mantova, Via Oberdan 4) secondo appuntamento della rassegna "You Must Believe in Spring" con il musicista francese Pierre Bastien, il quale utilizza diverse mini-telecamere per proiettare sullo schermo i suoi congegni costruiti con il Meccano. Le immagini proiettate catapultano lo spettatore in surreali fabbriche giganti in cui i macchinari di taglia indefinibile eseguono ripetute e complesse operazioni per muovere gomene e far vibrare grandi lenzuola, in realtà elastici e strisce di carta. Sopra a tutto questo Bastien suona piccole partiture di tromba strappate ai primi anni del Jazz. Bastien crea un’elegante performance di genuino surrealismo musicale. Egli ha affinato il suo metodo per oltre due decadi.
Musicista e compositore nato a Parigi nel 1953, Pierre Bastien è una figura non comune nel campo della sperimentazione sonora. Si ispira nella sua ricerca alla tradizione francese del Settecento - secolo in cui si iniziarono a realizzare automi capaci di riprodurre brevi melodie o di imitare il suono degli strumenti - e costruisce la sua prima “macchina musicale” nel 1977. Nella sua lunga carriera ha collaborato con numerose compagnie di danza, con il musicista Pascal Comelade, il video artista Pierrick Sorin, lo stilista Issey Miyake e il compositore britannico Robert Wyatt.

Dal 1987 Bastien si esibisce da solista con una sorta di orchestra dada i cui elementi sono apparati meccanici creati con pezzi del Meccano e motori di vecchi giradischi, in grado di rievocare il suono di strumenti tradizionali come il liuto cinese, il bendir marocchino, il saron giavanese, il koto giapponese e il sansa africano. Simile a un ensemble di sculture sonore in movimento, questa orchestra si è ampliata nel corso degli anni fino ad ottanta elementi. Nella sua ultima incarnazione, intitolata Silent Motors prima e da ultimo Quiet Motors, è arrivata a incorporare nei propri mirabili ingranaggi anche piccoli ventilatori, chiodi, sonagli e strisce di carta.
A rendere ancora più ipnotica la performance di Bastien contribuiscono le frasi di tromba che il francese suona dal vivo, adagiandole sui pattern ritmici creati dai suoi marchingegni, e le immagini dei meccanismi in azione proiettate su schermo, in un suggestivo gioco di ombre cinesi.